giovedì 29 ottobre 2009

She.. that goes against the clock!




Lets meet her:
Nome, età e professione.

Elena, 25 anni ,
illustratrice e grafica.

Parlaci un po’ di te.

Vivo a Venezia, in un'isoletta che si chiama Giudecca.

Qui ho il mio studio, il mio panettiere di fiducia, il mio ragazzo di fiducia, le foche di fiducia e la COOP.

Sono qui da un anno e ci sto proprio bene.

Adesso sono un po' di fretta, ma mi impegnerò a rispondere per benino alle tue domande.

Ahahah ok ok con calma. Allora cosa significa il graphic design per te?

Mi piace rispondere in modo accademico a questa domanda che mi sembra un po'

impegnativa: Progettazione, Comunicazione, Composizione.

In nome di un certo disimpegno, faccio soprattutto illustrazione.

Illustratrice mmm .. Come è nata questa passione?

È una professione che mi ha sempre affascinata soprattutto negli anni in cui la grafica e

l'illustrazione erano ancora materici, lenti e concreti.

Mi piace molto la decorazione e disegnare mi è sempre venuto facile.

Com'è la vita da graphic designer?

Lati positivi: Rimango in studio a lungo; mi sveglio tardi; faccio quello che mi piace; conosco

tanta gente. Ho sviluppato un atteggiamento zen.

Lati negativi: rimango in studio a lungo; vado a letto tardi; non sempre piace a tutti quello

che faccio; conosco troppa gente e faccio un po' casino con i nomi. I clienti sono sempre in

ansia.

Come ti tieni informata? Cosa leggi?

Guardo molte riviste ma non sempre le leggo.

Di sicuro leggo e mi faccio regalare: Cronaca Vera, l'Internazionale, Occulto Magazine,

Apartamento, Butt, La Repubblica delle Donne e Elle Decor.

(Odio/Apprezzo Glamour: lo ringrazio per essere sempre presente nel mio bagno,

per i suoi magici poteri lassativi, e per l'oroscopo finale con uomini in salita e uomini in

discesa)

Seguo siti personali di illustratori o artisti, anche gallerie e negozi ma evito di guardare troppo

spesso siti di Cool Hunting, leggerli poi, è impossibile. Guardo le conferenze di TED.

In quale paese vorresti andare? E perché?

Vorrei andare a San Francisco, perché c'è andato il mio amico Davide e dice che è una figata.

Chi è il tuo graphic designer preferito?

Geoff Mcfetridge, Bob Gill e Alan Fletcher, Mike Mills, Jean Jullien.

E anche Stefan Sagmeister (.. molto anni 90 come stile, ma molto interessante per i

contenuti)

Da chi prendi spunto per il tuo stile?

Dipende un po' da chi/cosa vedo in quel momento.. sono molto empatica.

Cosa fai nel tuo tempo libero?

Quando sono stufa festeggio senza motivo con qualche amico o mi faccio una bella corsa in

fondamenta facendo slalom tra i turisti.

Pilates con la mia amica Chiara (peccato che la palestra sia in Campo Santa Margherita, e

quindi quando usciamo ci diamo dentro di prosecchini).

Dormo.

Cosa ti porti sempre dietro?

Dovresti portarti sempre dietro..

Non sono affatto materialista, per questo perdo sempre tutto (ma che bella scusa..)

In generale cerco di non dimenticare le chiavi: in unico mazzo, chiavi di casa (Marostica

-Venezia-casa di Lorenzo), macchina e studio. Se le perdo, son fottuta.. e Lorenzo mi lascia.

Cosa ti aspetti dalla vita?

Salute, amore, fortuna.

Se potessi cambiare 3 cose nel mondo, quali sarebbero?

Le ore, i minuti, i secondi: voglio grandi dormite, lunghissimi pranzi.

Vuoi dire altro? Consigli per i giovani graphic designers..

Se siete in un periodo di transizione e vi sentite particolarmente ricettivi

vi consiglio di leggere il manifesto incompleto di Bruce Mau,

le dieci cose che ha imparato Milton Glaser, e il manifesto di Daniel Eatock.

Io ho estrapolato questo intanto:

Non perdete tempo.

Amate i vostri esperimenti (anche se non vi riescono bene),

Lavorate solo con chi vi piace, certe persone sono tossiche.

Dite la verità e proponete l'onestà come soluzione.

Inizia con le idee.

Altrimenti se siete in un periodo impegnato, in cui non avete neanche il tempo di

fare la spesa, vi consiglio di leggere sempre la scadenza delle bollette:

a me hanno fregato una mora di 100 euro il mese scorso.

Chiudete gli scuri quando uscite di casa e non lasciate il portatile in giro

(anche quello è successo l'altro giorno ma me l'hanno restituito)

e aiutate sempre le vecchiette che non si sa mai.

Beh dei consigli molto utili direi. Ok grazie ora ti posso lasciar andare ahahaha!

Ciao cocco!

Elena with her big black eyeglasses.


Elena sites:

www.ex-designer.it

www.automaticbooks.it



venerdì 16 ottobre 2009

DIYS with Julie LaBulle




Se dico la frase "do it your self" non può non venirmi in mente lei: Julie LaBulle.

Ciao Julie presentati ai nostri lettori.

Giulia Dolci, 24 anni, grafica e illustratrice freelance al momento.

Parlaci un po’ di te.

Sono mancina e ne sono sempre stata felice. Sono cresciuta a pane, latte, matite e fogli di carta. Ho iniziato frequentando, a 9 anni, corsi di pittura presso lo studio della pittrice Etta Scotti e del pittore Vincenzo Ursoleo. Ho continuato iscrivendomi alla scuola superiore ITAS B.Boscardin a Vicenza (ora liceo artistico) e ho terminato i miei studi con una laurea triennale in Disegno Industriale presso l'Università IUAV di Venezia. Dal momento che il mio background familiare è sempre stato un pò turbolento, far scorrere la penna su di un foglio è sempre stata la miglior terapia per scaricare le tensioni e lasciarmi andare in una sorta di universo parallelo fatto di linee.

Sono molto indipendente dalla mia famiglia, ma ho bisogno di avere sempre vicino e partecipe dei miei cambiamenti la persona che amo e le amicizie, da quelle più profonde e intime a quelle nuove e occasionali.

Come sono nati il nome e l’idea di produrre magliette?

Ora tutti mi conoscono principalmente come Julie LaBulle, anche se questo "nome d'arte" in realtà era nato per gioco: Julie ovviamente da Giulia e LaBulle perchè in francese significa "la bolla" (e non la bulla come alcuni pensano, nonostante il gioco di parole!).

Le bolle di sapone mi hanno sempre affascinata: sono "esseri" effimeri, fragilissimi che volano trasportati dal vento e racchiudono nella loro trasparenza tutta la sfera cromatica.

In generale il cerchio mi attrae come figura geometrica perfetta e come il simbolo alchemico astratto che racchiude l'universo. Un segno chiuso, statico che suggerisce sicurezza; ma anche il raggiungimento della perfezione morale ed estetica, un aspetto che mi riguarda molto da vicino.

L'idea di creare illustrazioni su tessuto è nata per caso dopo aver realizzato un evento presso la discoteca Vinile di Rosà, assieme a Greta Pigatto; una grafica freelance molto in gamba che ha vestito la cantante Arisa nel video della canzone vincitrice di Sanremo 2009.

Grazie a quell'occasione ho potuto dedurre che trasportare i miei disegni dal foglio di carta al tessuto fosse un esperimento interessante per testare i cambiamenti del tratto su materiali diversi e far indossare alle persone le mie idee e i miei punti di vista su ciò che sento e vedo tutti i giorni.

Cosa significa moda per te?

Non ho studiato moda, quindi la mia opinione nei confronti di questo ambito è frutto esclusivo di un interessamento personale. Sfoglio riviste, leggo pagine web, guardo video e servizi giornalistici a riguardo. Il mio rapporto con essa è comunque molto controverso: da un lato ho un'attrazione irrefrenabile verso il tessuto e in generale il rivestimento corporeo come espressione di sé e delle proprie pulsioni interiori; dall'altro lato invece non sopporto la sua capacità di creare stereotipi e di uniformare le personalità di ognuno di noi attraverso l'indumento indossato. Apprezzo i capi fatti a mano, i pezzi unici, le edizioni limitate. Mi irrita invece il fatto che un vestito o una marchio possano vincolarti ad un certo ambiente o stile di vita. Credo in chi ama crearsi capi da sé e in chi sa personalizzare ciò che ha con qualcosa di veramente suo.

La moda è effimera, crudele, meravigliosa, eccentrica, minimal, ingiusta, conformista, alternativa.

La moda è tutto e niente.

Amo chi si crea la 'propria' moda, a prescindere dalle tendenze, i costi, le griffe e i luoghi di acquisto. Nonostante ciò ammiro la moda come forma d'arte pura, anche importabile nella vita di tutti i giorni ma sperimentale, pazzesca, ironica.


"Il vestito è l'impronta di un pensiero che foggia il corpo, frivolo e vorace insieme, attraversato da tutti quegli opposti di cui è impastato il tempo. È dell'autore, apripista o gregario, tenere insieme tutto questo nel grandioso gesto unificante della poesia". Maria Luisa Frisa, direttrice del corso di Design della Moda presso l'università IUAV di Venezia.

Come ti tieni informata? Cosa leggi?

Cerco di aggiornarmi sempre in diversi ambiti: fotografia, arte, illustrazioni, grafica, musica. Leggo Rolling Stone, PIG magazine on web, Dazed & Confused, D di Repubblica, IL del 24ore; saltuariamente Domus, Purple, Rojo magazine. Sul web controllo quasi giornalmente ffffound.com, itsnicethat.com, booooooom.com, manystuff.com, socialdesign magazine, flickr, graphic exchange e diversi blog di moda e illustrazione.

In quale paese vorresti andare? E perché?

Nella primavera 2010 parto per un esperienza londinese a tempo indeterminato. Ma Londra è solo un primo traguardo. Ogni paese del mondo riserva i suoi piccoli tesori: scoprire diverse culture, assaporare nuove vite ma anche respirare un'aria e un'atmosfera diverse distruggono ogni barriera mentale. Dovremmo essere tutti cittadini del mondo alla fine dei nostri giorni. Adoro i paesi nordici e in particolar modo l'Islanda, con il suo romanticismo malinconico e i suoi colori delicati.

Chi è il tuo grafico/stilista preferito?

Tra i grafici del '900 amo da sempre Max Huber, Franco Grignani e i manifesti dell'era psichedelica di Victor Moscoso e Wes Wilson; tra i grafici contemporanei Stefan Sagmeister e Werner Jeker. Apprezzo molto anche il lavoro di miei coetanei ed amici come studiotemp ed Elena Xausa con Automatic Books.

Per quanto riguarda l'illustrazione invece i nomi sono davvero troppi, fra i tanti Alfons Mucha e i secessionisti, Jessie M. King. Tra quelli di oggi: Dylan Martorell, Tina Berning, Chrissie Abbott, Andy Forshaw, Mycocoa, Gabriel Moreno, Betsy Walton, Brandon Boyd (cantante del gruppo musicale Incubus)...

Stilisti indubbiamente Vivienne Westwood, Rei Kawakubo, Comme des Garçons.

Da chi prendi spunto per il tuo stile e per le magliette?

Prendo spunto da qualsiasi cosa: dai centrini della nonna, ai peli degli animali, alle carte da parati. Mi piace la penna a punta fine perché si presta a disegni stilizzati ma molto decorativi. Adoro i pattern, i ricami, le decorazioni anche eccessive e soprattutto le linee che fluttuano grumose e contorte come capelli.

Cosa fai nel tuo tempo libero?

La mia vita è indubbiamente legata al lavoro che faccio che oltre ad essere una passione,ha bisogno di continui aggiornamenti e nuovi input. Mescolando tempo libero e lavoro, mi piace guardare film, dai cult a quelli di nicchia, leggere riviste e libri, viaggiare, visitare mostre e manifestazioni, disegnare, rovistare fra i mercatini dell'antiquariato e dell'usato, ascoltare musica dal vivo, bere del buon vino e fare l'amore.

Cosa ti porti sempre dietro?

Le bolle di sapone e l' agendina per scrivere gli impegni che ho ogni giorno. E direi che ultimamente non dimentico mai a casa l'ansia (ahah!).

Cosa ti aspetti dalla vita?

Solamente di essere serena, che io diventi un'illustratrice conosciuta o una semplice commessa al supermercato. È la semplicità delle cose di ogni giorno che ti condisce la vita.

Se potessi cambiare tre cose nel mondo, quali sarebbero?

L'ignoranza culturale e la pigrizia mentale delle persone. Se ogni persona al mondo riflettesse più consapevolmente e in maniera più matura e civile su ogni cosa forse scontri armati, discriminazioni razziali e ingiustizie politiche non avrebbero modo di esistere. Se ogni persona al mondo avesse in sé la curiosità sincera verso tutto ciò che la circonda, saremmo tutti più informati, intelligenti, consapevoli e acculturati; oltre a mantener giovane la mente e a poter tramandare ai nostri figli tutto ciò che abbiamo imparato dalla vita.

Vuoi dire altro?

Mi fa piacere aver partecipato al tuo nuovo progetto e ti ringrazio. Trovo interessate lasciare spazio anche alle piccole realtà creative disseminate qua e là in Italia. In bocca al lupo! Seguirò le tue evoluzioni!

Ok grazie Julie, continua così e arriverai lontano!

Ciao e grazie a te per questa opportunità!



Julie LaBulle è presente su facebook, flickr e myspace.

È presente da poco anche www.julielabulle.com che per ora risulta in costruzione.

Altri link :

www.flickr.com/photos/37327720@N08/
www.myspace.com/julielabulle
www.facebook.com/julie.labulle

I with my new Tee from Julie La Bulle.




giovedì 15 ottobre 2009

WE want an ACKEEJUICE please!


sabato 3 ottobre 2009, Happy Birthday to ACKJCE. They are 1 year old now. If you wheren't there you missed something.

Nomi completi, età, professione.
Claudio Pelusio alias King P, 30 anni, dj e commesso (capelli)
Alessandro De Pieri alias Ali Selecta, 28 anni, dj e magazziniere (no capelli)

Parlaci un po’ di te.
P: Vivo a Bassano, suono dal '99, ho un cane di nome Smoky che ha un occhio marrone e uno azzurro. Mangio azuki e faccio la raccolta differenziata, indosso scarpe cucite in modo sospetto in paesi sospetti, viaggio anche con la tenda. Passo ore in cucina, vendo vestitini e leggo libri pesi di psicologia, storia e viaggi.
A: Chi sono?
sono un sacerdote mancato, un frate cristiano, un rabbino,un monaco buddista un medium...
La mia educazione, la mia gente,nle mie esperienze, i miei lavori, i miei studi mi hanno regalato la curiosità, l'umiltà nel sapere, l'apertura mentale...
Vivo credendo a tutto senza mai abbandonarmi a niente.
Vivo per amare, amo per evolvere, faccio dj set per divertirmi, ascolto musica per essere più vicino ai miei stati d'animo. Sono come Gesù ,solo meno convinto e con la voglia di sbronzarsi ogni tanto per ridere di cazzate.


Come è nato il nome “Ackeejuice”?
Il nome è strettamente legato alla nostra innata passione per i Caraibi.
L'Ackee è un frutto caraibico che nasce prevalentemente in Jamaica.
La dancehall ed il roots reggae hanno irreversibilmente influenzato il nostro modo di concepire la musica, da qui l'idea di riprendere il nome del frutto, trarne un concentrato, Ackeejuice appunto e riversarne il contenuto nel dancefloor. Manipoliamo, frulliamo, mescoliamo la musica che proponiamo, a noi viene in mente una spremuta...

Cosa significa la musica per voi.
La musica è il mezzo più veloce che conosciamo per svelarci alle persone.
Le nostre forti influenze, le radici piantate nella terra nera, il soul, gli anni passati alla ricerca del suono perfetto, ci hanno fatto capire che, il suono perfetto, il genere perfetto, la canzone giusta non esistono. Esiste tuttavia il modo giusto di trasmettere un'emozione e noi il nostro l'abbiamo trovato. Sappiamo che un set è riuscito, quando gli addetti ai lavori escono dal club perplessi ed il pubblico invece saltellando contento.


Come vi tenete informati? Cosa leggete?
Internet, blog (segreti), magazine ma soprattutto viaggi. Quando abbiamo la
possibilità di muoverci, lo facciamo subito, perchè puoi trovare la recensione più cool del mese, ma finchè non vedi come funziona quel pezzo o quell'artista nei club in giro per il mondo.....non c'è riscontro.
A volte preferiamo Vanity Fair e Gioia a Rolling Stone e Beat.

In quale paese vorresti andare? E perché?
P: Visto che tra poco parto per New York, rimane scoperta la Florida. Per quello che facciamo, vorrei proprio andare a vedere che succede a Miami con la dancehall, baltimore, house e rap.
A:Brasile

Chi è il tuo musicista/produttore preferito?
P: Ti posso parlare del produttore preferito del momento, il suo nome è Bangladesh.
A: J Dilla.

Da chi prendete spunto per il tuo stile?
Major Lazer

Cosa fai nel tuo tempo libero?
P: D'inverno senza coccole e piumone non sono nessuno.
A: Sorseggio vino rosso, fumo la pipa e penso.

Cosa ti porti sempre dietro?
P: Una foto di un uomo con la barba.
A: Immagini sacre, madonne nere....

Cosa ti aspetti dalla vita?
P: La stessa cosa che lei si aspetta da me, solo che lei è un pò che aspetta!
A: Dalla vita mi aspetto un meraviglioso regalo. Un premio di riconoscenza per il modo in cui sto cercando di far parte del suo progetto

Se potessi cambiare 3 cose nel mondo, quali sarebbero?
P: Sentite, io sò che sarebbe figo cambiare 3 cose nel mondo, magari adesso mi dici che posso anche cambiarne 4 e magari finisco col crederci e te le trovo tutte e quattro. Parto dalla guerra, poi passo all'ipocrisia delle persone, le condizioni di salute dei popoli del terzo mondo e arrivo col demolirti il sistema economico mondiale.....Cazzate. Quello che si può fare...l'unica cosa che si può cambiare veramente perchè veramente a portata di tutti, è il nostro modo di pensare, la nostra testa. Potremmo essere un flusso continuo di idee, potremmo essere i nostri infiniti viaggi...Potremmo essere la nostra insaziabile curiosità...Invece molte volte non siamo altro che l'imabarzzante conca che lasciamo sul divano. Se avete un'idea, mettetela subito in pratica, non aspettate nemmeno un secondo.
A: 3 cose da cambiare sono troppo poche, farei solamente casino. Dovrei cambiare pianeta e ricominciare. Me lo tengo così, con i suoi difetti...ormai mi sono quasi adattato.

Vuoi dire altro?
P: Ragazzi sò che è figo quando dalle casse è tutto uno sbregone, in mano hai il jin tonic ed il colore della parte sotto del New Era è lo stesso del bordino della suola delle sneakers....ma se sbaglio a mixare due tunes, voi ve ne accorgete? Mah!
A: Bloody, siete troppo scuri...ci sono tanti bei colori cazzo...ARRIVIAMO !!!"

See more photos of the party on: http://e-pic-paradise.blogspot.com/2009/10/ackjce-1-year-anniversary.html and http://www.facebook.com/album.php?aid=2038371&id=1151418184&ref=mf

RINGRAZIAMENTI

Infart, Yourban MusicLab, Contrà Granda, Pomopero, Sample, Ale's Surf Shop, Dj Boma, Lrst, Esa a.k.a. El Prez, Ray Charles R.I.P.

INFO AT:

www.myspace.com/ackjce


Claudio Pelusio
Infart Collective

claudio.pelusio@gmail.com
info@infartcollective.com


A big Thanks you to WE..!MAG.

martedì 13 ottobre 2009

SO SIMPLE.. BUT SHE SURPRISED ME



Nome, età, professione.


Valentina Bernardi, 20 anni, Studente .

Parlaci un po’ di te.

Semplicemente sono nata in Trentino ed ora studio scienze dell'educazione qui a Padova.
Gli unici animali che ho avuto sono due canarini. Ho una passione per i particolari, le tende, le gambe e Valentina di Crepax.

Cos’è per te la FOTOGRAFIA?


Fotografia per me significa medicina, vi chiederete perché, e anche se non ve lo chiedete vi risponderò: la fotografia mi ha salvato da un periodo relativamente brutto della mia vita.
Mi ha insegnato ad avere fiducia in me stessa e a credere nei miei sogni.
Per quanto riguarda la mia passione per gli autoscatti, è nata appunto per aumentare
la mia autostima, che anche se non si direbbe, è bassissima, e in fondo
chi non vorrebbe apparire come è nelle foto? li puoi crearti i personaggi, le storie.

Come ti tieni informata? Cosa leggi?

Per tenermi informata frequento molto internet e guardo gli artisti più interessanti, scambio opinioni con chi ha la mia passione. Poi mi piace sfogliare Elle (da qui deriva anche parte del mio nick) per trovare nuove idee da sfruttare nel mio piccolo.
I siti che consiglio sono ovviamente Flickr e Deviantart, dove si può trovare molta gente disposta ad aiutarti e a consigliarti.

Bisogna SEMPRE ascoltare i consigli e riadattarli al proprio stile personale.

In quale paese vorresti andare? E perché?

In quale paese vorrei andare? Bella domanda. Ogni paese ha i suoi problemi.
Ovviamente noi da italiani sogniamo per esempio l'America, ma poi siamo sicuri di trovarla?
Sinceramente per vivere la mia vecchiaia, opterei per il mio paesino d'origine dove veramente
è un altro mondo (qui bisognerebbe parlare di crisi, politica, ecc ecc ma non mi sembra il caso), ma mi interesserebbe viaggiare il più possibile. Vorrei imparare bene l'inglese e mi piacerebbe visitare il Giappone.

Chi è il tuo FOTOGRAFO preferito?

Non ho un fotografo preferito, ma molti a cui mi ispiro.
http://www.flickr.com/photos/gabrielechiapparini/ lui mi piace particolarmente. è un giovane fotografo bolognese che tratta il nudo con una delicatezza che spiazza.
http://www.davidlachapelle.it/gallery/gallery.htm per fare un altro nome.

Da chi prendi spunto per il tuo stile?

Se intendi come stile fotografico, mi ispiro molto ai film se devo dire, poi ovviamente alle foto che vedo in giro, ma quello mi sembra più che ovvio.

Cosa fai nel tuo tempo libero?


Nel mio tempo libero, fotografo, esco con gli amici, disegno e scrivo. Sono abbastanza banale, direi.

Che sogno hai?


Non uno, ben due:
di riuscire a lavorare in un centro per problemi alimentari e di continuare con la mia passione, cioè la fotografia, sempre più seriamente.


Cosa ne pensi del tuo paese?


Finirei per l'ennesima volta di parlare di politica. Un nome? Berlusconi, ma come diceva Gaber " ma cos'è la destra, cos'è la sinistra?"
I nostri politici parlano di gossip e non di noi. Alla grande , insomma!
Ma si sa, zio Silvio ci dice che la crisi non è mai esistita.
Nemmeno la sua onestà, aggiungerei.
Bisogna aprire gli occhi. Soprattutto noi giovani.


Cosa ti porti sempre dietro?


Mi porto purtroppo sempre le sigarette, una bottiglietta d'acqua e la mia amata reflex.
Ovvio, anche il portafoglio.
"I've lost my mind many times, and my wallet many more."


Cosa ti aspetti dalla vita?


Io dalla mia vita non voglio tanto. Un lavoro ben pagato che mi piace, una famiglia.
Non ho grandi sogni di gloria, e non ho nemmeno questa mania per la fama.
Se viene , ovviamente non la rifiuto.


Se potessi cambiare 3 cose nel mondo, quali sarebbero?


Questa domanda implicherebbe una risposta da velina tipo: " la pace, che non ci fosse la fame nel mondo e la felicità" ahahah.
Non so.
Sono una di quelle che se potesse aver tre desideri, al primo direbbe: voglio aver infiniti desideri.
Pensando egoisticamente nella mia vita cambierei alcune parti di me stessa, poi vorrei cambiasse la mia situazione economica da studente sempre senza soldi, e cambiasse la struttura per il mondo del lavoro. Più meritocrazia e meno spintarelle.


Vuoi dire altro?


Voglio dire di credere in se stessi e seguire i propri sogni ma tenendo i piedi a terra.
Non è detto che tutti debbano trovare al primo colpo il proprio sogno, chissà magari a trent'anni scopro che il mio sogno/ talento è quello di fare la fiorista...


Ok grazie Vale. Ti saluto. Bacio.


Ciao Jonnie. Alla prossima. Bacio



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